Fernanda Nicolis, poetessa.
Bibliografia
Vincitrice
di molti riconoscimenti di prestigio, partecipa a rassegne e concorsi
letterari nazionali e internazionali ed è inserita in antologie e riviste di
poesia contemporanea.
![]() "La poesia è donna" Ed. Gianni Bussinelli (2019)
- Concorso Letterario Internazionale “Città di Pontremoli” con Premio speciale Poesia al femminile (2019) - Premio Internazionale di Letteratura “ G.A.Cibotto”
con Premio del Presidente della Giuria- Saggistica (2020) - Premio Biennale “Dal Golfo dei poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara” Terzo premio –Saggistica (2020) .
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“Dentro il paesaggio” Ed. APE (2015) A. Pensa
1° Premio “ San Valentino” Terni 2015 4° Premio “ Prato, tessuto di cultura” Prato 2017 Targa IPLAC “premio Città di Pontremoli” MS 2018
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"Solitudini" Ed. APE (2012) A. Pensa
3° Premio poesia edita al Concorso Naz. ”Il Litorale” (2020). 1° Premio “San Valentino” Terni - 2013 1° Premio “Pennacalamaio” Savona – 2013 Menzione d’onore “Premio Calliope” Ovada 2013 Segnalazione di merito “Santa Maria in Castello” Pisa 2013
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"Vie di sosta e d'abbandono" Ed. APE (2009) A. Pensa
Premio Speciale “Città di Pontremoli” MS 2015 1° Premio “Danilo Masini” Montevarchi (AR) 2010 1° Premio “Michelangelo” Ovada Al 2010 Primo Premio “Città di Pinerolo” Pinerolo 2009 Primo Premio “G. Gronchi” Pontedera 2009 1° Primo Premio “ Prato, tessuto di cultura” 2009 Secondo Premio “Città di Carignano” 2009 Secondo Premio “S.Valentino” 2009
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“I luoghi dell’anima” Ed. A. P. E ( 2006) – Trofeo, autore dell’Anno 2005
Trofeo, autore dell’Anno 2005 Titolo di Accademico Valentiniano Primo Premio “ S. Valentino” 2007 Secondo Premio “Calliope” 2008
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“La casa di vetro” Ed. La Grafica ( 2006)
Primo Premio “ Michelangelo” Ovada – 2008 Premio Speciale “Firenze, Capitale d’Europa” - 2009 Secondo Premio “Massa” Massa - 2010
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“Incontri nel silenzio” Ed. La Grafica (2004)
Primo Premio “Michelangelo” Ovada – 2005 Primo Premio “S.Valentino” Terni - 2005 Secondo Premio “ A.U.P.I.” Milano – 2005 Secondo Premio”Pinayrano” Pino T. - 2005 Primo Premio “Madre Terra” Assisi - 2005
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“Le voci nascoste” Ed. La Grafica (2001)
Primo Premio “ S.Valentino” Terni – 2002 Primo Premio “ Versilia” Lucca - 2002 Primo Premio “ Assisi” Perugia - 2002 Primo Premio “Duomo” Orvieto – 2003 Secondo Premio “Pinayrano” Pino Torinese 2003 Secondo Premio “Spazio Donna” Striano – 2004
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Vincitrice di molti altri riconoscimenti di prestigio per la poesia inedita, è iscritta dal 2002 a F.I.D.A.P.A. VR – Est, dove organizza e cura incontri di poesia; partecipa inoltre a rassegne e concorsi letterari nazionali e internazionali, è inserita in antologie, riviste di poesia contemporanea, e sul sito Literary.it
Trofeo “Autore dell’anno” e titolo di Accademico Valentiniano 2005
Titolo di Accademico Leopardiano
“Martino d’Oro” 2012
Targa “Eccellenze Fidapa” 2017
Note critiche:
“Con il suo nuovo “Solitudini” l’autrice ci offre una selezione poetica preziosa e raffinata, dove contenuto e mezzo espressivo sono distillati nell’essenzialità, inconfondibile sunto della sua ricerca letteraria.
La logica rigorosa, la sistematicità del ragionare per parti, l’ordine consequenziale non sono solo strumento sapiente della forma poetica, ma modo di essere, e si riflettono nell’organizzazione spazio-temporale dell’intera opera.
Al contempo, sensibilità e riservatezza alleviano gravità, attenuano asprezze e restituiscono aspettative e fiducia.” Arch. Elvira Pensa da Solitudini
“Forse guarderei, senza vedere, se non avessi gli occhi della solitudine”
Nella solitudine tutto si compie. Attraverso il “mestiere “ della solitudine si colgono le necessità che spesso guidano le nostre azioni.
“E’ la mia solitudine una finestra che ascolta..” – “..una finestra che guarda…”.
E ancora “senza nuvole/ anche il cielo è più solo”.
Ma il cielo tutti noi abbraccia. Siamo dunque noi stessi ad esercitare quel sentimento che è la solitudine. Senza saperlo la nostra esistenza: avendo radici e rami forti sopportiamo con più forza “il peso della neve”. L’essenza di questi versi sono espressione di una grandissima intimità che, in contrapposizione, diventano per l’autrice mani protese verso l’umanità tutta.” Arch. Fabio Bernardi da Solitudini
Una malinconia sottile stempera i versi che fluttuano questa realtà di cui colgono il senso dell’infinito. Una realtà di cui emerge la fragilità incommensurabile che travalica lo spazio e il tempo. L’espressività, inoltre, è riservatezza, empatia ed autenticità, qualità che rendono “Solitudini” strumento di lettura dell’essenza vera del poeta e della sua personalità. Dott.ssa Antonia Zazzeroni da Solitudini
“In questa raccolta l’autrice opera una sintesi, non solo stilistica, ma anche contenutistica (rapporto realtà/sovrannaturale, emotivo/psicologico).
Si assiste ad una purificazione della poesia, che consiste nel gettar via gli “impedimenti”, per evidenziare i poteri di suggestione, i “fluidi” spirituali emanati dalla natura, per arrivare all’io profondo e smuovere le zone più oscure dello spirito.
I movimenti del paesaggio sono come sentiti dall’interno, le immagini sono prese dalla polvere del sensibile, non hanno il compito di descrivere gli oggetti interni, ma di illuminare le intime emozioni. Si crea quindi una stretta relazione tra mondo fisico e spirituale, a dimostrazione che tutto il visibile riposa sull’invisibile, l’intelligibile sull’incomprensibile, il “conosciuto” sullo “sconosciuto”. Perché l’anima, per la sua origine e per il suo destino, non trova la sua vera patria se non nell’aldilà spirituale dove s’immerge la natura.” Prof. ssa Valeria Zanetti da Dentro il paesaggio
“Ricerca preziosa e raffinata non soltanto linguistica e semiologica, quanto, piuttosto, sinestetica (fruscio d’ombra; bianco lo sguardo della notte; nostalgia velata d’azzurro; sussurro rosato dell’erica; E la notte giunse taciturna e stellata)
E’ con lo sguardo profondo del minuto, quasi invisibile, anche imperfetto, che l’autrice coglie le leggi della natura e soprattutto la bellezza: “ Anche in una pozzanghera/ il cielo è infinito.” Arch. Elvira Pensa da Dentro il paesaggio
“La limpidezza è il grande pregio della raccolta che lascia al lettore un album di immagini nette, stagliate da alti toni e vividi contrasti e dove la luce gioca il suo ruolo fondamentale per il rilievo del dettaglio.
L’essenzialità nulla sottrae alla fluidità del verso e ai messaggi di pacatezza e di quiete che infondono.” Prof.ssa Loretta Santini da Dentro il paesaggio
“ Poesia caratterizzata dalla levità delle sensazioni e dall’indefinitezza evocatrice delle immagini, ciò che crea la suggestione maliosa dell’arte e del mistero. E’ come se l’autrice si muovesse in una nebbia, dove tutto è evanescente e la poesia è allora intuizione dell’ignoto….” Dott.ssa Flavia Buldrini da Vie di sosta e d’abbandono”
“La poesia di Fernanda è un canto di tutto ciò che il cuore non può contenere e uscendo fuori allo scoperto trova le parole per donarci la sua poesia. Una poesia che chiama i nostri occhi e il nostro sentire a raccoglierla specie là dove i verso rimane sospeso, in attesa di chi può e sa capire. La luce bianca di un giorno di neve sfilando in una processione di lacrime porta con sé anche il sogno di un mondo eternamente bianco. La poesia di Fernanda Nicolis è questo bianco luminoso: un nido di quiete per i nostri pensieri. “
Elisa Zoppei
“Una poesia apparentemente immediata, per nulla facile, che si lascia leggere e poi rileggere, una poesia che resta intatta nella sua compostezza, pur concedendosi a piene mani. Raccogliere notte dopo notte/ i versi di chi vive straniero/ a se stesso e al suo sogno Il compito antico del poeta – donna, che dà a quanti sanno sognare e sono nomadi nei meandri del mondo, una cittadinanza, un approdo.”
Ernesto Severino
“Sono anche questi piccoli pezzi musicali. Senza rima, senza punteggiatura, scanditi da in armonioso ritmo interno che segue la naturalezza del parlare. Senza titolo per non limitare la individuale ricettività del lettore. Pudicamente evocati, in un lampo e con tocco leggero.”
Franca Barbuggiani
“Fernanda, nella sua assoluta umiltà, non ritiene che la sua poesia possa avere una connotazione metafisica e invece oggetti, luoghi, situazioni si accampano, nei suoi versi, con l’assolutezza simbolica di un De Chirico.
Conosce i diversi livelli e le differenti segmentazioni di un discorso dell’anima che ella vive a livello esistenziale e che nei suoi versi dona agli altri, per creare un nucleo sociale di luoghi psichici; universalizza il proprio vissuto ma quasi si stupisce di quanto la sua intellettualità e della sua fatica di vivere riesca a calare nelle sue liriche…….
Ho letto questi frammenti emotivi, così compatti e organizzati a livello di comunicazione interiore da poter essere considerati un poema psicologico, con una emozione ansiosa, vorace, che mi spingeva a sfogliare rapidamente le pagine per scoprire altri fulgori, nuove e sempre più avvincenti epifanie dell’anima.”
Claudio Fantozzi
“Meglio, invece ricercare se nella poesia di Fernanda ci siano delle tematiche, dei filoni costanti che l’autrice visita con acuta e rara capacità di analisi a cui la propria femminilità aggiunge ancora più valore. Dei filoni, delle tematiche espressi in una forma che appare attenta alla grande lezione ungarettiana, ….”
….”Capisco benissimo che per Fernanda la poesia è un rischio e vale la pena di correrlo. Sempre, perché il sogno vive e cresce/ scruta l’infinito/ racconta l’incredibile/ diventa poesia.”
Giuseppe Corrà
Il silenzio e la solitudine, una miscela esplosiva che mette in orbita una poetica efficace, gradevole, intensa. Infatti, proprio il silenzio appare protagonista quando l’autrice affronta temi intimistici, di chiara impronta personale, anche se comuni a tutti: “come una culla scavata/sotto il peso del corpo”per mediare il tempo che scorre inesorabile. Ma non rinuncia a sognare, a desiderare “una notte/ di mele acerbe/ e di more”.Bella forma poetica, semplice ed immediata, di sicuro impatto sul lettore.
Pinerolo 16 ottobre 2005
Fabrizio Legger
Un viaggio interiore, attraverso i paesaggi dell’anima, raccontato con un linguaggio lieve, semplice, essenziale ma poeticamente funzionale all’espressione della complessità dei sentimenti umani. Nelle segrete stanze del cuore essi sono ben custoditi e conservano intatta la preziosità della loro forza e la purezza della loro essenza.
Marcella Cisilino
Un sapiente dosaggio tra notazioni musicali e notazioni pittoriche. Una letizia di immagini, di contrappunti, caratterizzano la raccolta lirica di straordinaria suggestione… Una letizia d’immagini, una ricca aggettivazione che impreziosiscono questa raccolta.
Carla Mazzolini
Emerge spesso il tono dolente in liriche anepigrafe, come momenti di una riflessione che concettualmente circoscrive il mondo interiore dove gli accadimenti vi si rispecchiano; l’osservazione è penetrante: “Sulla linea dello sguardo/ tutta la bellezza è ombra/; ciò s’intravede oltre l’opacità delle cose, di luoghi senza luce, quando memoria e sogno e ideale riescono ad infrangere l’ostile realtà per situarsi a un livello spirituale. La beltà, forma intangibile che nasce dalla parola, trova l’acme nei testi descrittivi; se la bellezza è emblema, l’immagine si rifrange al suono evocativo: “spirali d’oro/ d’una cetra antica”
Pubblicata su Literary. It
Luciano Nanni
Dalla silloge poetica di F. Nicolis, “Vie di sosta e d’abbandono” scaturisce una profonda, a tratti malinconica riflessione sul senso della vita e sul mondo che la circonda. Attraverso versi che scandagliano l’universo dell’anima apre al lettore spiragli e infinite sfumature di interiorità.
Lo stile ben curato ed un lessico ricercato dimostrano una notevole maturità poetica……..
Nicoletta Corsalini