di Franchin Enzo.
Tuzoia: breve storia di un gambero antico
Si
chiama Tuzoia, forse retifera, e a prima vista sembra piuttosto insignificante:
una placca color marroncino a forma di emifagiolo con qualche spina a margine,
adagiata su una lastrina scistosa arenacea a grana fine; ma da un’analisi più
attenta e approfondita, risulta un resto fossile prezioso, raro e di indubbio
prestigio. In esso mi imbatto alla XXXI Mostra dei Minerali e Fossili di Verona
2002, esposto sul tavolo del dr. Piero Garonetti, uno dei pochi espositori che sa
apprezzare, scegliere, classificare la merce offerta, specialmente della fauna
invertebrata paleozoica del Nord America.
Immediato
l’acquisto e così pure il desiderio del suo collocamento temporale,
ambientale, tassonomico.
Tempo
Tuzoia
vive nel Cambriano medio, circa 550-530 milioni di anni or sono. E’ una cifra
buttata lì, spesso senza farvi mente locale. Ma proviamo a paragonare le unità
di misura con le quali siamo abituati a calcolare il tempo: il secondo, il
minuto, l’ora, il giorno, il mese, l’anno ai circa 10000 anni della storia
dell’uomo sapien sapiens cioè a noi; ai circa 25-35.000 anni di preistoria
dell’uomo di Cro-magnon; ai 25-400.000 anni circa dell’uomo di Neanderthal e
siamo già agli ominidi australopitechi, i primi a presentare la stazione
eretta, ma ancora lontani dal
milione di anni; molto lontani da 10-100-200 milioni di anni; lontanissimi dai
300-400-550 milioni di anni: qui la nostra mente, già affaticata, vacilla e
corre il serio pericolo di perdersi nella notte dei tempi.
Ebbene
proprio in questa notte dei tempi, chiamata Cambriano, Tuzoia
Ambiente
viveva
tranquillo nelle acque di un mare poco profondo o lasciandosi trasportare dalle
correnti o immerso nel fango o nascosto sotto le pietre o anche in profondità
che potevano raggiungere i 6.000 m. Alternava cioè abitudini di vita pelagiche
a bentoniche, a somiglianza verosimilmente a quella delle specie attuali. La
striscia di mare in cui visse si estendeva da Nord a Sud più o meno in
corrispondenza dell’attuale cordigliera delle Montagne Rocciose, compreso
quindi lo stato dell’Utah dove, nella Marjum Formation
nella contea di Millard è stato trovato il campione in esame…..
L’autore
prosegue con la paleogeografia dell’America Settentrionale durante il
Cambriano, illustrata con un lucido, con
la tassonomia di Tuzoia, illustrata con un lucido e con due lucidi che mostrano
la ricostruzione di Tuzoia e altri animali simili all’aspetto con:
I
Fillocaridi
Vissuti
dal Cambriano fino al Giurese e con la famiglia delle Nabaliidae fino
all’attuale, sono considerati i progenitori di tutti gli Eumalacostraci
fossili o attuali. Sono caratterizzati da: 4 segmenti cefalici, 8 toracici, 7
addominali di cui l’ultimo detto telson, termina con 3-4 aculei. Tutti i
segmenti, meno il telson portano delle appendici: delle 5 paia del cefalo il
primo paio costituisce le antenne terminanti in due rami; quelle toraciche costituiscono le zampe dalla caratteristica forma lamellare; gli occhi
poggiano su dei peduncoli mobili. Uno scudo semplice e avvolgente o diviso in
due placche o valve, con o senza una linea di cardine lungo il margine dorsale,
ricopre e protegge il cefalo torace. Anteriormente tra le due valve, una placca
impari, mobile e lanceolata costituisce il rostro. I resti fossili sono molto
rari anche se localmente alquanto abbondanti e sono costituiti per lo più, da
scudi e telson. Tra i generi più noti ricordo: Himenocaris o Canadaspis
rinvenuto da Walcott a Burgess nella Columbia britannica nel 1912 e che ha fatto
impazzire gli studiosi prima che si accorgessero che si trattava dell’apparato
boccale di un Fillocaride; Ceratiocaris che
poteva raggiungere i 75 cm di lunghezza e Tuzoia naturalmente in quanto ne sono
proprietario.
Tuzoia
retifera Wallcott 1912
Oltre
alle caratteristiche sopra descritte, tipiche dei Fillocaridi, presenta due
valve subellittiche reticolate che presentano lungo la linea centro-laterale una
sporgenza ricoperta da un reticolo a maglie più piccole e lungo tutto il
margine , tranne la parte anteriore, delle spine più o meno grandi. Il telson
termina on tre robusti aculei. Resti fossili di Fillocaridi sono stati trovati
in Canada (Columbia Britannica, Burgess), negli Stati Uniti ( Utah ), in Boemia,
in Cina: Ciò conferma, così anche da recenti studi sulle analogie di alcuni
gruppi di invertebrati, che nel Cambriano doveva esistere
una Geosinclinale che partendo dall’America Occidentale, attraverso la
breccia dei Monti Verdi, la Tetide, l’attuale catena dell’Himalaia, doveva
giungere fino al mare della Cina.